Un gigantesco No alle discariche di Lazzaria e Casa Lazzara

Discariche che nascono come funghi. Discariche che bruciano. Discariche che vengono chiuse, sequestrate, dichiarate oggetto di attività criminali e mafiose. Da qualunque punto di vista si voglia affrontare questo argomento è opportuno iniziare comprendendo il quadro normativo che regola il settore dei rifiuti distinguendo le competenze dei singoli enti e tenendo ben presenti le responsabilità che ricadono su ognuno di noi.
Il territorio lanuvino è minacciato dalla possibile nascita di due discariche ( Lazzaria - Velletri, Casa Lazzara - Aprilia), entrambe avviate con un iter procedurale discutibile, entrambe posizionate in un contesto agricolo produttivo importante, entrambe concepite senza una pianificazione impostata sulla necessità di rispondere ai bisogni dei cittadini e dei Comuni.
L'Italia produce circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno come si può pensare di vivere senza discariche? Si può essere d'accordo solamente con le discariche che stanno lontano da casa? Esiste un sistema condivisibile che possa farci digerire il posizionamento di queste attività senza creare allarmismi, disagi e paure?
In Italia il settore rifiuti, meglio scrivere il business dei rifiuti, è ritenuto da tutti ( stampa, istituzioni, organi di controllo, politica) un settore pericoloso. I fatti, basta leggere il giornale tutti i giorni, ci dicono che i reati commessi nella gestione dei rifiuti sono moltissimi, così come gli incendi dolosi, i sequestri dei siti e gli arresti di soggetti condannati per associazione mafiosa. Come mai le azioni preventive degli organi di controllo e le forme di tutela previste dallo Stato non riescono a costituire un argine a tutto questo?
Se si potesse rispondere con certezza a questi quesiti non credo che ci si preoccuperebbe tanto delle discariche. Se le Istituzioni e quindi la politica facesse il proprio dovere legiferando e promuovendo dei piani operativi sulla disposizione delle discariche senza abbassarsi al continuo scarica barile ( come avvenuto di recente tra la Sindaca di Roma e il Presidente della Regione Lazio) forse i cittadini sarebbero meno preoccupati.
Le discariche di Lazzaria e Casa Lazzara sono frutto della mancanza di sinergia tra Enti, sono il prodotto di anni di cattiva amministrazione, sono l'interesse di pochi rispetto agli interessi di molti. Queste due discariche sono un pugno allo stomaco del nostro territorio e potrebbero rappresentare la fine di tanti percorsi imprenditoriali virtuosi che sono cresciuti nelle aree agricole di Lanuvio, Velletri e Aprilia.
Non si possono autorizzare discariche senza l'espressione dell'ente che ne deve individuare i siti. Non si possono autorizzare discariche senza il coinvolgimento degli enti preposti, dei Comuni interessati, dei cittadini e delle associazioni. Non si può continuare a far finta di nulla rimandando ulteriormente il piano regionale dei rifiuti e costringendo i Comuni a districarsi nel campo minato del conferimento esponendosi alla mercè di un'offerta senza controllo che aumenta in virtù di un perenne stato di emergenza.
La realtà, quella appena descritta intendo, si scontra con lo sforzo di moltissimi cittadini che si cimentano quotidianamente con la raccolta differenziata senza avere, ancora oggi, un sostanziale risparmio sulla bolletta della tari.
Insieme a tanti amministratori locali, comitati, associazioni e cittadini anche io darò il mio piccolo contributo per fermare tutto questo.
Il mio è un gigantesco No !