COMBATTERE GLI STUPRI SENZA IPOCRISIA. 

02.09.2017

IMPOSSIBILE CONFRONTARSI CON CHI A DISTANZA DI ANNI NON SI E' MAI PRONUNCIATO PER CONDANNARE LE "MAROCCHINATE" DEL 1944 DURANTE LE QUALI MIGLIAIA DI ITALIANI FURONO SOTTOPOSTI A VIOLENZA CARNALE DA PARTE DELL'ESERCITO FRANCESE.

Discutere di stupri, farlo attraverso i numeri, senza prendere atto che si tratta di una sconfitta della nostra civiltà è come continuare a prendersela con i migranti senza comprendere che ciò che sta accadendo è voluto dall'Europa in accordo con il Governo italiano. Il reato di violenza carnale è da condannare sempre ed è inaccettabile che alcuni, in particolar modo cariche istituzionali importanti, possano esimersi dal farlo. Ciò che è accaduto a Rimini è stato chiaro ed evidente da subito, ma alcuni quotidiani (vedi Repubblica) hanno scelto una linea editoriale sui temi della sicurezza e dell' immigrazione che è schiacciata sul Governo e perciò hanno negato fino all'evidenza la nazionalità degli autori dello strupro. Ad arricchire il dibattito sono arrivati i numeri sugli stupri forniti dal Viminale, numeri che ognuno ha interpretato a proprio uso e consumo. Le testate "faziose" si sono sbrigate a sottolineare come gli autori degli stupri in Italia siano commessi in maggioranza dagli italiani e non dagli stranieri. Ma questi numeri li abbiamo letti bene? 11 stupri al giorno sono 4.000 stupri l'anno. Secondo questa statistica, 2.400 (60%) sono commessi da italiani e 1.600 (40%) da stranieri. Gli italiani sono 55 milioni, gli stranieri 5 milioni. Ne consegue che ogni anno 1 italiano ogni 23.000 circa commette uno stupro, mentre gli stranieri stupratori sono 1 ogni 3.125 soggetti. Inoltre gli italiani statisticamente commettono più stupri su soggetti amici, parenti, o comunque soggetti frequentati, per cui rappresentano un problema sociale, ma meno un problema di sicurezza negli ambienti esterni. Invece gli stranieri stuprano maggiormente soggetti causali in stato di carenza di sicurezza, per cui rappresentano un problema per la sicurezza negli spazi aperti.(Fonte Massimo Martini). Ecco, concentrando il dibattito sui numeri, verrebbe da dire che una parte ben consistente della politica italiana non sia ancora culturalmente pronta per condannare e quindi per contrastare questo fenomeno. Se non fosse così mi chiedo come mai questa parte politica non sia mai stata pronta a condannare "le Marocchinate" del 1944, episodi di violenza sessuale e violenza fisica di massa, ai danni di svariate migliaia di italiani di ambo i sessi e di tutte le età effettuati dai goumier francesi inquadrati nel Corpo di spedizione francese in Italia (Corps expéditionnaire français en Italie - CEF) durante la campagna d'Italia della seconda guerra mondiale.


Andrea Volpi - Blog politico
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